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Autore: Antonio Maria Guerra
Portate Italiane
Le specialità gastronomiche italiane più tipiche e le portate di appartenenza. Gli articoli che seguono ne illustrano la storia ed i luoghi, oltre a fornire un gran numero di informazioni e curiosità. Scopriamo i ristoranti ed i produttori più tradizionali grazie ai quali assaporare il gusto più autentico di queste prelibatezze.
Gli ‘antipasti’ comprendono tutte quelle specialità che vengono servite all’inizio di un pasto. Si tratta in genere di preparazioni abbastanza leggere, in quanto devono limitarsi a stuzzicare l’appetito. Molte di queste specialità possono essere anche considerate ‘street food’. (continua)
Il ‘primo piatto’, portata appartenente principalmente alla tradizione italiana, apre il pasto vero e proprio. Include in genere specialità a base di cereali, come la pasta (grano) ed i risotti (riso). Non mancano preparazioni a base di verdure e/o legumi, come i passati, le zuppe e le minestre. (continua)
Quella dei ‘secondi’ è, a tutti gli effetti, la portata principale e rappresenta il vero e proprio cuore di un pasto. Include preparazioni più o meno complesse, principalmente a base di carne, pesce o uova. Preparazioni come, ad esempio, arrosti, stufati, frittate e specialità in umido. (continua)
Il ‘contorno’ ha la funzione di accompagnare il ‘secondo’. Questa portata include pietanze sia cotte che crude, in genere abbastanza leggere, spesso servite in quantitativi ridotti. Specialità preparate in diversi modi, non di rado a base di verdure, legumi, funghi, patate, etc. (continua)
L’ultima portata è quella dei ‘dolci’: questa include preparazioni spesso molto diverse tra loro, accumunate dall’elevato contenuto zuccherino. A specialità quali torte, pasticcini e gelati, se ne affiancano altre consumate in genere fuori dal pasto, come biscotti, cioccolattini, etc. (continua)
Attualmente l’uso della panna nella Carbonara è considerata una vera e propria eresia da parte dei più accesi (e suscettibili) cultori della specialità.
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Occorrerebbe però ricordare che, fino agli anni ottanta del secolo scorso, prima che la ricetta si ‘stabilizzasse’, cuochi di grande fama come Gualtiero Marchesi, gastronomi come Luigi Veronelli e persino molti celebri romani ‘DOC’, consigliavano di impiegare questo ‘ingrediente proibito’ per accentuare la cremosità. (continua)
Il ‘buffet’, vale a dire quella tipologia di servizio in cui i commensali stessi si servono da un tavolo appositamente imbandito, deriva il suo nome da un personaggio storico: Pierre Buffet. Si trattava di un cuoco al servizio di Francesco I, re di Francia, che inventò un particolare tipo di cassa, una sorta di ‘credenza mobile’.
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In qualsiasi momento questa cassa si poteva aprire mettendo comodamente a disposizione del sovrano i cibi, le bevande, i piatti e le posate necessarie per sfamarsi.
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- The Buffet, Jean-Louis Forain, 1884 (Wikipedia Link) {PD-Art} {PD-US}
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