Pubblicato:
Autore: Antonio Maria Guerra
La Coltivazione del Pomodoro San Marzano DOP
SCOPRIAMO COME NASCE L' 'ORO ROSSO' DELLA CAMPANIA
La coltivazione del Pomodoro San Marzano è un’operazione discretamente complessa che, per sua stessa natura, non può essere meccanizzata. E’ proprio la manualità necessaria nelle varie fasi della produzione a fare di questo frutto un’eccellenza del gusto, di valore pari ad un’opera artigianale alla quale uomo e natura concorrono in egual misura. Scopriamo dunque in cosa consistono queste tecniche agricole ed il ruolo di fondamentale importanza giocato da uno specifico territorio: quello dell’Agro Sarnese Nocerino.
La coltivazione del Pomodoro San Marzano.
Tra gli elementi che più caratterizzano il Pomodoro San Marzano, incidendo profondamente sulla sua qualità, c’è senza dubbio la coltivazione della pianta, che avviene rigorosamente a mano in tutte le sue fasi ed è descritta in un disciplinare il cui scopo è ottenere un prodotto di eccellenza, nel massimo rispetto della tradizione.
Esaminiamo dunque i vari passaggi di un ciclo produttivo che si rinnova anno dopo anno:
Tutto comincia nei mese di Febbraio e Marzo (in media), con la semina in apposito semenzai protetti dalle intemperie;
Tra Aprile e Maggio le piantine sono trapiantate in campo e disposte in lunghe file;
Mano a mano che le piante crescono, le estremità vengono legate delicatamente a sostegni verticali e fili che, come dei tutori, ne guidano lo sviluppo;
Quando necessario, si procede con progressivi interventi di potatura e sfemminellatura;
Nel corso di tutto il processo si provvede a controllare l’eventuale sviluppo di parassiti o malattie;
La raccolta, rigorosamente manuale, avviene a più riprese tra la fine di Luglio ed i primi giorni di Ottobre. Si procede, progressivamente, dalla parte bassa dei filari, fino a quella più alta;
Terra vulcanica per il Pomodoro San Marzano.
Tra i numerosi fattori ai quali il Pomodoro San Marzano deve la propria unicità, occorre senza dubbio citare la natura del suolo in cui cresce, che gioca un ruolo di fondamentale importanza. La Valle del Sarno, vale dire la piana alluvionale sulla quale si estendono i suoi campi, è caratterizzata da un terreno di origine vulcanica, estremamente ricco di minerali come magnesio, fosforo e potassio che, di fatto, rappresenta un deposito naturale di sostanze nutritive delle quali il prodotto indubbiamente beneficia. Questo per non parlare della sua grande porosità, in grado di drenare l’acqua in eccesso dando modo al vegetale di assorbire solo quella necessaria. Se a ciò aggiungiamo la secolare maestria degli agricoltori locali, non sorprende che da queste parti sia nata una tale eccellenza del gusto.
Come si riconosce il Pomodoro San Marzano Originale?
E’ quasi inutile evidenziare che, come quasi tutti i prodotti di successo, anche i Pomodori San Marzano sono soggetti a numerosi tentativi di imitazione, che sfruttano la confusione legata ad alcune somiglianze. Come si può dunque capire, con una certa sicurezza, se si ha a che fare con l’originale?
Di seguito un breve elenco di acuni dei metodi possibili:
Verificare la consistenza: il vero Pomodoro San Marzano è decisamente più morbido degli altri;
Verificare la presenza di una lunga scalanatura sul fianco del frutto, una vera e propria ‘fossetta’;
Verificare l’assenza del ‘pizzo’, vale a dire l’estremità appuntita del pomodoro che nel prodotto originale manca (o quasi);
Una volta tagliato il frutto trasversalmente, verificare la presenza di sole due ‘logge’ (le tipologie di pomodoro ibridate ne possono avere tre o anche quattro), che abbiano una sezione quasi quadrata;
Può capitare che il vero San Marzano abbia una ‘spalla’ di colore verde: senza dubbio un importante elemento identificativo;
La coltivazione del San Marzano in video.
In questo video viene mostrato nel dettaglio il metodo impiegato per la coltovazione del Pomodoro San Marzano: dalla semina fino alla raccolta. Viene inoltre mostrata la preparazione della celebre conserva. Si ringrazia l’Azienda Agricola Pachamama che ha realizzato la splendida ripresa.
Interessa approfondire la conoscenza del Pomodoro San Marzano? Scopriamo le sue caratteristiche in questa guida al prodotto.
Le ‘spalliere’ del Pomodoro San Marzano.
Nel corso della loro progressiva crescita, le piantine di pomodoro San Marzano sono fissate (rigorosamente a mano) ad appositi sostegni verticali. Questi, tipicamente (ma non necessariamente) realizzati con canne di bambù, hanno la funzione di agevolare la loro crescita non solo in altezza, ma anche lateralmente, grazie a fili orizzontali posti uno sopra l’altro. Si arriva anche a 5/6 livelli, rendendo la struttura del tutto simile alla spalliera di una vigna.
Tra i numerosi vantaggi di un metodo di coltivazione del genere, occorre ricordare:
- L’ottima esposizioneai raggi solari di tutte le parti della pianta;
- L’ottima circolazione dell’aria tra le foglie, che riducendo l’umidità abbassa il rischio di malattie fungine;
- L’indiscutibile facilitazione nella raccolta manuale dei pomodori, che risultano ben visibili ed accessibili;
- L’evidente ottimizzazione degli spazi a disposizione, che sono sfruttati anche verticalmente: ciò consente una notevole densità di piante per ettaro;
Le file ordinate di piante di Pomodoro San Marzano sono diventate un elemento caratteristico del paesaggio sarnese-nocerino, indicandone chiaramente la vocazione agricola.
L’assegnazione del Marchio DOP.
Un ‘terroir’ estremamente particolare e pratiche agricole tramandate di generazione in generazione, sono il vero segreto della qualità del Pomodoro San Marzano DOP, prodotto unico ed inimitabile. Un così grande valore è stato riconosciuto nel 1996, con l’assegnazione del Marchio DOP che tutela e garantisce la qualità di una delle più celebri eccellenze agroalimentari italiane, tutelando al contempo i suoi artefici ed i consumatori.
Affascinato dal Pomodoro San Marzano? Lo sarai ancora di più scoprendo la sua storia, raccontata in quest’articolo.
La DOP del Pomodoro San Marzano.
La Denominazione di Origine Protetta (D.O.P.) venne assegnata al ‘Pomodoro San Marzano dell’agro sarnese-nocerino’ nel 1996 al fine di tutelare giuridicamente il prodotto e le sue caratteristiche: peculiarità strettamente legate al territorio di appartenenza. A tal proposito è particolarmente importante sottolineare che non è il pomodoro a possedere la DOP, ma il ‘trasformato’, vala a dire il prodotto che deriva dalla trasformazione industriale del frutto (vale a dire il ‘pelato’ o il ‘filetto’).
Consorzio del Pomodoro San Marzano DOP: contatti.
Per chi desiderasse ulteriori informazioni sul Pomodoro San Marzano DOP riportiamo di seguito alcuni riferimenti per contattare il Consorzio dei suoi produttori più tradizionali.
Contatti.
Consorzio del Pomodoro San Marzano DOP.
Indirizzo: Via Lanzara, 27 – 84087 Sarno (Sa) – ITALY
Sito ufficiale: www.consorziopomodorosanmarzanodop.it
Mail: info@consorziopomodorosanmarzanodop.it
Informazioni sul copyright.
Le immagini presenti in questa pagina sono proprietà di WebFoodCulture e del Consorzio del Pomodoro San Marzano DOP, fatta eccezione per:
Immagini di Pubblico dominio
Immagini Creative Commons
- “San Marzano Tomatoes” di Stowe Boyd con licenza CC BY-NC 2.0.
- “San Marzano Tomato” di florador con licenza CC BY-NC 2.0.
- “Garden 0611-San Marzano tomatoes” di JMKearns con licenza CC BY-NC-ND 2.0.
- “San Marzano tomatoes starting to ripen” di Shelley & Dave con licenza CC BY-NC 2.0.
- “starr-170603-8996-Solanum_lycopersicum-San_Marzano_fruit-Hawea_Pl_Olinda-Maui” di Starr Environmental con licenza CC BY 2.0.
- “starr-210815-0866-Solanum_lycopersicum-San_Marzano_variety_fruit-Hawea_Pl_Olinda-Maui” di Starr Environmental con licenza CC BY 2.0.
- “starr-210815-0865-Solanum_lycopersicum-San_Marzano_variety_fruit-Hawea_Pl_Olinda-Maui” di Starr Environmental con licenza CC BY 2.0.
- “starr-221225-5267-Solanum_lycopersicum-in_veggie_gardenin_veggie_garden_San_Marzano_variety-Hawea_Pl_Olinda-Maui” di Starr Environmental con licenza CC BY 2.0.
- “starr-221225-5266-Solanum_lycopersicum-in_veggie_garden_San_Marzano_variety-Hawea_Pl_Olinda-Maui” di Starr Environmental con licenza CC BY 2.0.