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Autore: Antonio Maria Guerra
Pistacchio Verde di Bronte DOP
STORIA, LUOGHI, INFORMAZIONI, CURIOSITA’
Alle pendici dell’Etna, il vulcano siciliano che non smette mai di borbottare, si estende un lembo di terra baciato dal sole, sul quale cresce uno dei tesori del gusto made in Italy, il Pistacchio Verde di Bronte: un prodotto che può vantare caratteristiche tali da aver guadagnato l’appellativo di ‘oro verde’ della Sicilia ed il Marchio DOP. Scopriamone dunque i segreti, con l’aiuto del Consorzio dei suoi produttori più tradizionali.
Cos'è il Pistacchio Verde di Bronte?
Il Pistacchio Verde di Bronte DOP è una varietà di pistacchio molto pregiata, caratterizzata da un colore verde intenso e da un gusto ricco di aroma. Caratteristiche di questo tipo sono il frutto (è proprio il caso di dire) del concorso tra il terreno vulcanico su cui cresce e matura la sua pianta ed un particolare microclima. Come dimenticare, inoltre, la perizia di chi nei secoli ha imparato a farlo crescita: un’abilità che trasuda tradizione.
La terra del Pistacchio di Bronte.
Secondo il disciplinare che ne regola la produzione, le piante del Pistacchio Verde di Bronte DOP possono essere coltivate esclusivamente nell’area compresa tra i Comuni italiani di Bronte, Adrano e Biancavilla (tutti in provincia di Catania). Luoghi di grande fascino, ricchi di storia e tradizione, situati ai piedi dell’Etna, il celebre vulcano siciliano.
La storia del Pistacchio Verde di Bronte.
Come spesso accade quando si ha a che fare con specialità italiane, anche le origini del Pistacchio Verde di Bronte affondano le radici in un lontanissimo passato.
Molti studiosi ipotizzano che la pianta fosse presente in Sicilia già in epoca classica, quando veniva chiamata ‘pistákion’ (πιστάκιον) e l’isola faceva parte della Magna Grecia. Va comunque evidenziato che la sua coltivazione fu perfezionata e sviluppata solo qualche tempo dopo, tra il IX e l’XI secolo, dagli Arabi: questi ebbero il grande merito di riconoscere nell’area alle pendici dell’Etna e nel suo terreno vulcanico un habitat perfetto.
Fu a questo punto inevitabile che il pistacchio si radicasse nei territori che circondano i Comuni di Bronte, Adrano e Biancavilla (in provincia di Catania), divenendo una componente fondamentale dell’economia locale.
Il riconoscimento ufficiale di questa eccellenza del gusto arrivò nel 2009, quando le fu assegnata la DOP, la Denominazione di Origine Protetta.
Attualmente il Pistacchio Verde di Bronte DOP è uno dei simboli della gastronomia sicula, ingrediente ambito dai più celebri chef internazionali che lo impiegano nelle loro preparazioni, sia dolci che salate.
Le origini del nome “pistacchio”.
La parola “pistacchio” ha un’etimologia in grado di evidenziare al meglio le origini antichissime della pianta. Molti studiosi sono pressoché certi che la nascita del termine vada ricondotta ad un primitivo dialetto iranico, nel quale si sarebbe iniziato ad usare il vocabolo “pistaka” (o “pista”). Tale vocabolo finì quindi con l’evolversi nel “pistákion” (πιστάκιον) degli antichi Greci e nel “pistacium” dei Romani. Attualmente molte lingue impiegano la medesima radice “pista-” per indicare sia la pianta che il frutto: dall’italiano “pistacchio” al francese “pistache”, dall’inglese “pistachio” allo spagnolo “pistacho”.
La produzione del Pistacchio Verde di Bronte DOP.
Il metodo di produzione del Pistacchio Verde di Bronte è rimasto pressoché inalterato per lunghi secoli. Elenchiamo di seguito i vari passaggi di questa procedura:
- La raccolta dei piccoli frutti, eseguita a mano, scuotendo la pianta o servendosi di rastrelli, avviene ogni due anni, tipicamente tra la fine di agosto ed i primi giorni di ottobre.
- Entro un giorno dalla raccolta, si procede alla cosiddetta “smallatura”: procedura eseguita in genere grazie ad un macchinario che grazie allo sfregamento e ad un flusso d’aria provvede alla rimozione dell’involucro esterno del frutto, il “mallo”.
- Una volta “smallati”, l’asciugatura dei frutti in guscio è effettuata in modo del tutto naturale esponendoli al sole. Ciò può avvenire sia all’aperto, in piazzali, che in apposite serre, per una durata di circa tre giorni.
- I pistacchi essiccati vengono quindi conservati in appositi sacchi, spesso di iuta, pronti per essere commercializzati. Commercializzazione che avviene col guscio o senza.
La raccolta del Pistacchio in video.
In questo affascinante video viene mostrata la raccolta del Pistacchio Verde di Bronte DOP, eseguita in uno degli splenditi ‘pistacchieti’ ai piedi dell’Etna. Si ringrazia Agricola Fernanzez il canale YouTube, autore della ripresa.
Il Pistacchio Verde di Bronte in cucina.
Il pesto di Pistacchio Verde di Bronte.
Il pesto di Pistacchio Verde di Bronte DOP è una crema realizzata con pistacchi macinati, ai quali vengono aggiunti olio extravergine d’oliva, sale ed aglio (opzionale). Consistenza e sapore la rendono condimento ideale per la pasta e gustosi crostini, grazie ai quali è possibile apprezzare l’aroma, la tradizione a la cultura della terra di Sicilia.
La crema di Pistacchio Verde di Bronte.
La crema di Pistacchio Verde di Bronte DOP è un prodotto spalmabile dalla consistenza vellutata e di un colore verde intenso derivato da quello del frutto. Il suo sapore si distingue grazie alla combinazione tra la dolcezza ed il gusto sapido ed aromatico del pistacchio siciliano. La golosa specialità dà il meglio di sé spalmata sul pane o nella farcitura di dolci di vario tipo.
Il Pistacchio Verde di Bronte presidio Slow Food.
Il Pistacchio Verde di Bronte cresce sui terreni vulcanici dell’Etna fino ad 800 metri di quota: ciò gli permette di acquisire caratteristiche organolettiche uniche ma richiede una raccolta manuale quasi acrobatica tra i massi di lava. La qualità del prodotto e la quantità (relativamente) limitata disponibile sul mercato, lo hanno reso Presidio Slow Food: certificazione di eccellenza che, sebbene non sia ufficiale, è ampiamente riconosciuta nel mondo dell’enogastronomia.
Il disciplinare di Produzione.
Il disciplinare di produzione del Pistacchio Verde di Bronte DOP stabilisce rigide norme per garantirne l’autenticità e la qualità della specialità. Di seguito, a titolo esemplificativo, alcuni dei requisiti principali presenti nel documento:
Zona di produzione: territori compresi tra i comuni di Bronte, Adrano e Biancavilla (Catania);
Continua.
Varietà della pianta: “Napoletana”;
Caratteristiche del suolo: suolo di origine vulcanica;
- Raccolta: a mano, ogni due anni, tra la fine di agosto e la fine di settembr
Caratteristiche del suolo: suolo di origine vulcanica;
Caratteristiche del prodotto: colore verde intenso, forma allungata con una estremità a punta, sapore dolce ed aromatico;
Raccolta: a mano, ogni due anni, tra la fine di agosto e la fine di settembre;
Confezionamento: da essere eseguito nella zona di produzione;
Etichettatura: l’etichetta deve riportare il logo della DOP ed il tassello consortile;
E’ possibile reperire ulteriori informazioni nel documento originale.
Il marchio DOP.
Non c’è dubbio che l’assegnazione del marchio DOP (Denominazione di Origine Protetta) al Pistacchio Verde di Bronte, avvenuta nel 2009, abbia rappresentato un momento di fondamentale importanza nella storia della specialità. Tale riconoscimento ha molteplici funzioni, tra le quali la certificazione delle effettive caratteristiche della specialità, ottenute grazie al rigoroso rispetto di un apposito disciplinare. L’obiettivo finale è la tutela del consumatore e la protezione dei produttori dai numerosi tentativi di imitazione.
Il Consorzio del Pistacchio Verde di Bronte DOP.
Il Consorzio del Pistacchio Verde di Bronte DOP, al quale appartengono i produttori più tradizionali della specialità, si occupa della tutela e promozione della specialità. Si riportano di seguito alcune informazioni utili relative all’associazione:
Contatti
Consorzio Basilico Genovese DOP.
Indirizzo: Via Leanza, 1 – Bronte (CT)
Sito Ufficiale: www.consorziopistacchioverdedibrontedop.it
Mail: info@consorziopistacchioverdedibrontedop.it
Tel.: +39 095 8838248
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- Logo DOP ;
Immagini Creative Commons
- “Pistacchio di Bronte appena raccolto” di Fabio Ingrosso from Italy con licenza CC BY 2.0.
- “Pistachios meet Avocados” by Theo Crazzolara di con licenza CC BY 2.0.
- “Pistacia napoletana 1” di Hukketto con licenza CC BY-SA 3.0.
- “Etna innevata Tremestieri Etneo” di Giuseppe Pappa con licenza CC BY-SA 3.0.
- “Pesto di pistacchio di Bronte” by quest is licensed under CC BY-SA 2.0.
- “Crema di pistacchio” di Andrea Critti con licenza CC BY 2.0.
- “Pistacchi” di Cemg con licenza 3CC BY 3.0 Unported
- “Italy-2778 – Morning Etna” di archer10 (Dennis) con licenza CC BY-SA 2.0.