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Grande Guerra: le Razioni

LE RAZIONI DELLE FAZIONI IN GUERRA

Grande Guerra: le razioni. Cosa mangiavano i soldati impegnati nei combattimenti? Facile rispondere: pietanze ben poco appetitose. Eppure la loro alimentazione divenne un fattore determinante per la risoluzione del conflitto. Scopriamo dunque come si sostentavano gli eserciti delle opposte fazioni.

Grande Guerra: le razioni delle fazioni in guerra.

Grande Guerra: le razioni delle fazioni in guerra.

Numerosi fattori influirono sull’alimentazione degli eserciti impegnati nella Grande Guerra: tra questi, ad esempio, la natura dei luoghi in cui si trovarono ad operare. Gli scenari di combattimento furono infatti molto diversi l’uno dall’altro: nulla di cui stupirsi, considerando la differente morfologia dei campi di battaglia, sparsi in tutto il continente europeo. Basti ricordare che alcune trincee erano scavate presso le cime di montagne impervie, mentre altre si trovavano nel mezzo di pianure sterminate, squassate dai crateri delle bombe.

Raggiungere ogni giorno la prima linea, trasportando il rancio preparato nelle retrovie, rappresentava spesso un’impresa molto ardua. Per completezza, va detto che in alcune zone le situazione delle truppe era leggermente migliore, o perchè vicine alle preziose linee di rifornimento, o perchè incaricate di presidiare aree relativamente tranquille. In alcuni casi i soldati furono persino in grado di arrangiarsi, integrando il vitto grazie alla caccia o a piccoli orti, coltivati alle spalle delle trincee.

Di seguito un panorama della situazione che, dal punto di vista dell’alimentazione, contraddistinse le due fazioni impegnate nel conflitto:

 

Gli Imperi Centrali.
Gli Imperi Centrali (*1) entrarono in guerra confidando che sarebbe stata di breve durata (*2) e avrebbe portato a una loro rapida vittoria: per questo motivo si dimostrarono del tutto impreparati a sostenere un conflitto che durò per diversi anni. Occorre comunque sottolineare il fatto che fin dall’inizio delle ostilità le truppe austriache e quelle tedesche dovettero accontentarsi di razioni esigue, soprattutto rispetto a quelle distribuite agli avversari. Una disparità che apparve ben chiara anche agli alti comandi: non a caso si affidarono ai famigerati U-boat per affondare i mercantili nemici e in questo modo strozzare i rifornimenti alle Nazioni Alleate.

 

Le Nazioni Alleate.
In generale, dal punto di vista dell’alimentazione, le truppe alleate (*3) furono avvantaggiate rispetto a quelle degli Imperi Centrali. Va comunque sottolineato che la situazione non si potè mai definire rosea: i soldati dovettero quasi sempre combattere la fame. Il vero punto di svolta, sia dal punto di vista dell’alimentazione, sia per quanto riguarda le sorti del conflitto, fu rappresentato dall’intervento dell’AEF, la ‘American Expeditionary Force’: a partire dal 1917, gli Stati Uniti rovesciarono sullo scacchiere bellico europeo non solo truppe fresche, ma anche e soprattutto un enorme quantitativo di rifornimenti. Ciò contribuì a vanificare la strenua resistenza degli Imperi Centrali, causando la loro disfatta e decretando la fine della guerra.

*1: Gli ‘Imperi centrali’ o ‘Potenze Centrali’ includevano l’Impero Tedesco, l’Impero Austro-Ungarico, il Regno di Bulgaria, l’Impero Ottomano;
*2: Fin dall’inizio del XX secolo i generali tedeschi si dimostrarono affascinati dalla prospettiva di una ‘guerra lampo’, la cosiddetta ‘blitzkrieg’, attuata con successo nella Seconda Guerra Mondiale.
*3: Gli ‘Alleati’ o ‘Intesa’, includevano la Francia, l’Impero Britannico, l’Impero Russo, il Regno di Serbia, l’Impero del Giappone, il Regno d’Italia, il Regno di Romania, gli Stati Uniti e il Regno di Grecia.

Cibo della Grande Guerra: Mangiare in trincea.

Come si viveva nelle trincee nel corso della Prima Guerra Mondiale? Come mangiavano i soldati costretti a vivere (e morire) in queste buche nel terreno? Scopriamolo in quest’articolo LINK.

Grande Guerra Razioni: Napoleone Bonaparte.

“UN ESERCITO MARCIA SUL SUO STOMACO”
(Napoleone Bonaparte)

The songs of the Great War.

Le canzoni della Grande Guerra.

Alcune tra le canzoni più famose al tempo della Prima Guerra Mondiale rappresentano sicuramente l’accompagnamento ideale alla lettura di quest’articolo:

Grande Guerra: Razioni.
Grande Guerra, le razioni: schegge, segatura e rape per i soldati tedeschi.

Grande Guerra, le razioni: schegge, segatura e rape per i soldati tedeschi.

Ai soldati tedeschi, soprattutto verso la fine della guerra, vennero riservate vere e proprie ‘prelibatezze’ culinarie:

Grande Guerra Razioni: la ‘Schrapnellsuppe’.

Grande Guerra, le razioni: la ‘Schrapnellsuppe’.

La ‘zuppa di scheggie’ era particolarmente ‘apprezzata’ dalla truppa tedesca. Questa pietanza veniva spesso servita quasi cruda: il risultato più evidente era che i piselli, l’ingrediente principale, spesso risultavano al palato duri come schegge di proiettile, da cui il nome della squisita preparazione.

Grande Guerra Razioni: pane, segatura e rape.

Grande Guerra, le razioni: pane, segatura e rape.

La scarsità di materie prime fece sì che il pane di cui si nutrivano le truppe tedesche fosse spesso preparato con farina a cui veniva aggiunta segatura per aumentarne il quantitativo. Capitava inoltre che questo pane fosse accompagnato dalla ben poco allettante marmellata di rape.

La guerra navale affama gli Imperi Centrali.

La guerra navale affama gli Imperi Centrali.

Fin dall’inizio della guerra, ognuna delle due fazioni in campo cercò di ‘affamare’ quella avversaria. Per raggiungere quest’obiettivo, entrambe provarono a bloccare i rifornimenti nemici, trasportati in gran parte dalle rispettive marine mercantili.
Il controllo dei mari risultò quindi estremamente importante: nonostante gli affondamenti causati dai sommergibili tedeschi (i famigerati U-Boats) rappresentassero un notevole problema,

i blocchi navali attuati dalle forze Alleate si dimostrarono ancor più decisivi. E’ stato calcolato che nel corso del secondo anno di guerra, la Germania perse quasi la metà dei materiali che era solita ricevere. Il mancato arrivo dei fertilizzanti fu particolarmente grave: nel giro di pochi mesi causò un drastico taglio della produzione agricola.
Il piano ideato da Paul von Hindenburg per ottimizzare le risorse non ebbe altro effetto che prolungare una lenta agonia. La malnutrizione fiaccò il morale delle truppe, prive delle energie necessarie agli estenuanti combattimenti. Enorme fu il numero delle vittime tra la popolazione civile.

Grande Guerra Razioni: guerra navale.
Grande Guerra, le razioni dei soldati americani.

Grande Guerra, le razioni dei soldati americani.

Nel corso della Prima Guerra Mondiale l’esercito americano si dimostrò particolarmente preparato nell’affrontare le difficoltà legate all’alimentazione dei propri soldati. Una conoscenza derivata da studi specifici, volti a comprendere come nutrire al meglio le truppe impegnate in combattimento.
Grazie a queste ricerche si passò dalla semplice ‘garrison ration’, la razione ‘da presidio’, disponibile durante la Guerra di Indipendenza, a tipologie ben più complesse, progettate per adattarsi a diversi tipi di scenario bellico:

  • La ‘reserve ration’: era la razione che ogni soldato portava all’interno dello zaino. Veniva utilizzata quando, per qualsiasi ragione, non si poteva consumare il rancio. Conteneva, tra i vari alimenti, carne in scatola, pane secco, zucchero, caffè e sale.
  • La ‘trench ration’: era una razione che poteva sfamare un certo numero di soldati. Veniva impiegata in situazioni di emergenza, quando il rancio non arrivava dalle cucine situate nelle retrovie. Conteneva carne in scatola, sardine, salmone, caffè, sale, zucchero e persino sigarette.
  • La ‘emergency ration’: era un concentrato di prodotti altamente calorici, tra i quali la cioccolata. La sua principale caratteristica era la grande trasportabilità. Veniva anche chiamata ‘armour ration’ o ‘iron ration’, perchè confezionata in contenitori di metallo, in grado di resistere ai numerosi pericoli delle zone di combattimento.
Il presidente Hoover scommette sul cibo.

Il presidente Hoover scommette sul cibo.

Durante la Grande Guerra, qualche anno prima di diventare il 31° Presidente degli Stati Uniti, Herbert Hoover diresse la U.S.Food Administration. Grazie a questo incarico comprese la fondamentale importanza che l’alimentazione delle truppe avrebbe avuto sull’esito del conflitto. Si adoperò quindi affinchè la produzione ed il consumo di cibo in patria fossero ottimizzati

Tra le varie iniziative che intraprese, vale la pena ricordare quella degli ‘orti di guerra’ (‘victory gardens’): tutti i cittadini americani vennero invitati a coltivarne uno, magari sfruttando in giardinetto nel retro della propria casa, in modo tale da poter contribuire in prima persona allo sforzo bellico.

Grande Guerra, le razioni: ‘Maconochie’ e ‘Bully Beef’ per i soldati inglesi.

Grande Guerra, le razioni: ‘Maconochie’ e ‘Bully Beef’ per i soldati inglesi.

Tra i vari alimenti che caratterizzarono la dieta dei soldati inglesi nel corso della Prima Guerra Mondiale, due sono particolarmente interessanti: la famigerata ‘zuppa maconochie’ e la cosiddetta ‘bully beef’.

Grande Guerra Razioni: la zuppa ‘Maconochie’.

La zuppa ‘Maconochie’.

La zuppa in lattina ‘maconochie’ fu uno dei prodotti più consumati dall’esercito inglese nel corso della Grande Guerra. Ciò non vuol dire che i soldati di Sua Maestà la amassero, anzi: mangiarla era per loro “una necessità, sicuramente non un piacere” (cit.). La odiavano a tal punto da sostenere che riscaldata fosse commestibile, mentre fredda sarebbe stata in grado di uccidere un uomo. Una pessima fama, non c’è che dire. Gli ingredienti principali di questa preparazione erano manzo, patate, carote, cipolle, fagioli, farina, lardo e sale.

Grande Guerra Razioni: la ‘Bully Beef’.

La ‘Bully Beef’.

Il nome ‘Bully Beef’ deriva dall’anglicizzazione delle parole francesi ‘boeuf bouilli’ (‘carne bollita’). Si tratta per l’appunto di carne in scatola (‘corned beef’), finemente tritata e imbevuta nella gelatina: può essere consumata sia spalmandola su pane o gallette, sia servendosi direttamente dal contenitore.
Grazie alla sua praticità, questo prodotto è rimasto un elemento di fondamentale importanza nelle razioni dei soldati inglesi per tutto il ventesimo secolo, fino alla sua sostituzione avvenuta nel 2009.

E’ interessante ricordare la testimonianza di Harry Patch, veterano della Grande Guerra, morto alla veneranda età di 111 anni. Parlando del cibo che gli veniva dato durante il conflitto e volendo sottolineare quanto fosse scarso, diceva: “our rations, you were lucky if you got some bully beef and a biscuit.” (“Per quanto riguarda le razioni, eri fortunato se avevi un pò di bully beef e un biscotto”).

Grande Guerra Razioni: ‘carne di scimmia’ e 'cimici' per i soldati francesi.

‘Carne di scimmia’ e 'cimici' per i soldati francesi.

I soldati francesi erano soliti affibbiare soprannomi molto ironici al cibo che mangiavano ogni giorno in trincea.
Facciamo qualche esempio:

  • La carne in scatola, riportando spesso il marchio ‘Madagascar’ sulla confezione, veniva chiamata ‘monkey meat’ (carne di scimmia);
  • I fagioli e i piselli, dal momento che in genere venivano serviti quasi crudi e quindi molto duri, erano soprannominati ‘schrapnells’, termine di origine tedesca traducibile in ‘schegge’, ‘proiettili’;
  • Le lenticche, considerato il loro aspetto, diventavano ‘punaises’ (cimici);
Cibo della Grande Guerra: Mangiare in trincea.

Come si viveva nelle trincee nel corso della Prima Guerra Mondiale? Come mangiavano i soldati costretti a vivere (e morire) in queste buche nel terreno? Scopriamolo in quest’articolo LINK.

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